Andria, 03.09.09
LETTERA APERTA AI FRANCESCANI SECOLARI
DI PUGLIA
Care sorelle, cari fratelli dell’Ordine francescano secolare di Puglia!
Con tanta nostalgia vi scrivo la mia gratitudine e il mio grazie per i sei anni che abbiamo vissuto insieme condividendo il carisma di Francesco e Chiara d’Assisi!
Fin dal 31 luglio, giorno in cui, con la pubblicazione delle cosiddette “tavole di famiglia”, ha cominciato a circolare la notizia del mio nuovo servizio come parroco della parrocchia cappuccina di Andria, ho ricevuto moltissime telefonate, e-mail e messaggi.
La cosa mi ha commosso e, se ce ne fosse stato bisogno ancora, mi ha fatto sentire quanto forte e profondo è stato il rapporto che si era stabilito tra me e le vostre fraternità, tra me ed ognuno di voi. Grazie!
Ve lo dico con franchezza: mi sento arricchito da questa esperienza! La “comunione vitale e reciproca” tra il modo secolare di vivere il carisma francescano e quello religioso/ministeriale ha in certa maniera completato la mia conoscenza e la mia esperienza francescana che ha colorato la mia vita umana e cristiana fin dalla prima infanzia.
Lo sapete, non avevo ancora avuto modo di vivere il carisma di Francesco d’Assisi in comunione con l’Ordine francescano secolare.
Questi sei anni hanno colmato questo vuoto. Mi ha fatto bene. Tutto ciò lo devo a voi, al vostro senso cristiano e francescano della vita, al vostro senso di appartenenza all’Ofs, al vostro desiderio di avvicinarvi al “nostro fratello” Gesù Cristo per la via di Francesco e Chiara d’Assisi.
La nostra è stata un’intesa creativa. Non bastavano le consuete forme di animazione, ne abbiamo create di nuove perché avevamo bisogno di sentire la calda forza attiva di un carisma che stimola la ricerca, lo studio, la testimonianza nella Chiesa, nel territorio e in ogni settore della vita familiare e sociale in cui operiamo.
Abbiamo rivitalizzato il senso della “grande famiglia francescana” nella sua dimensione contemplativa, ministeriale e laicale, dimensioni tutte tra loro in comunione vitale e reciproca.
Abbiamo ancora spolverato il senso dinamico della “grande famiglia francescana secolare” che tocca tutte le fasi dell’esistenza. Ci dicevamo: <<OFS genera GIFRA; OFS e GIFRA generano ARALDINI/GENITORI!>>
Durante il mio servizio di Assistente regionale e, specialmente nell’anno di presidente di turno della CasPuglia, non mi sono risparmiato. Ho visitato molte volte tutte le fraternità, particolarmente in occasione degli incontri di preparazione alla celebrazione dei capitoli, quando sono stati proprio molti di voi a spingermi e a suggerirmi questa nuova forma di presenza nelle fraternità. Gli stessi che poi hanno portato nelle fraternità la testimonianza fraterna della loro esperienza e dell’approfondimento spirituale del nostro carisma.
Mi hanno dato l’esempio: anche loro hanno percorso la nostra lunga regione di fraternità in fraternità, macinando chilometri, usando i loro mezzi, donando il loro tempo ma anche allacciando conoscenze e amicizie con fratelli e sorelle di altre fraternità, arricchendosi di nuove sfaccettature dell’esperienza francescana secolare vissuta in tempi non molto lontani, secondo la provenienza delle antiche obbedienze.
Questa esperienza multiforme dell’essere francescano secolare ha reso tutti voi consapevoli dell’urgenza di un OFS “uno e indivisibile”, di cui io ero personalmente convinto fin dalla prima ora del mio servizio e accompagnamento fraterno. Unità e indivisibilità che tra poco vedranno la loro realizzazione nella celebrazione del prossimo capitolo regionale.
Un’ultima cosa. Non posso tacere il risvolto missionario della nostra esperienza francescana secolare.
Sono contento perché abbiamo allacciato una fattiva collaborazione con l’Ofs del Mozambico: la fraternità regionale della Zambézia ci è grata per il grosso contributo economico, offerto da singoli fratelli e sorelle e da molte fraternità, per la costruzione della Casa di Accoglienza per i parenti dei malati dell’ospedale centrale di Quelimane e per i parenti dei detenuti del carcere regionale della stessa città.
L’OFS regionale della Zambézia l’ha chiamata: “Casa di accoglienza Puglia-Assisi”, perché sorta nell’anno in cui la regione Puglia offriva l’olio della lampada che arde sulla tomba del nostro serafico padre Francesco.Fratelli e sorelle, chiedendovi scusa per i miei limiti e per qualunque mio atteggiamento pocofraterno, vi ringrazio per la vostra amicizia francescana e per la pazienza con cui avete sopportato la mia presenza in mezzo a voi. Grazie!
fra fra
Quelimane: Casa di Accoglienza “Puglia-Assisi”
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